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Gli IBI come vetrina: nei progetti FITP l’inclusione è di casa

L’arrivo di un super torneo di tennis in carrozzina durante gli Internazionali BNL d’Italia, che vedrà in gara tanti dei più forti al mondo, è uno degli step del progetto di inclusione voluto dalla FITP. Un percorso che parte da Racchette in classe e passa da raduni, formazione, circuito Kinder e tante altre iniziative. Applaudite anche dal CIP

22 aprile 2024

Gli Internazionali BNL d’Italia sono sempre più un evento per tutti. Per le stelle della racchetta che arriveranno a Roma a contendersi i titoli, per i tantissimi ragazzini ai quali sarà dedicato uno Young Village più ricco e sviluppato che mai, ma anche per chiunque altro. Perché all’interno del grande lavoro che la FITP e l’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” stanno portando avanti, uno degli aspetti chiave è l’inclusione, come dimostra il costante sviluppo dell’attività proposta dalla base al vertice, in particolare nel tennis in carrozzina (ma non solo). Progetti fortemente voluti da un gruppo di lavoro che ha quattro figure principali: Roberta Righetto, consigliere federale responsabile del settore wheelchair tennis; Gianluca Vignali, direttore organizzativo; Giancarlo Bonasia, direttore tecnico; e Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”.

La dimostrazione più evidente dell’impegno federale arriverà durante gli Internazionali BNL d’Italia, che a cinque anni dall’ultima volta torneranno a ospitare anche un torneo dell’UNIQLO Wheelchair Tennis Tour, il circuito mondiale ITF di tennis in sedia a rotelle. L’evento non è mai stato grande come succederà dal 17 al 19 maggio: sulla terra battuta del Foro Italico si giocherà un torneo combined di categoria ITF 1, quella subito alle spalle dei quattro Slam (quindi equiparabile in tutto e per tutto a Masters 1000 e WTA 1000), che porterà a Roma numerose delle stelle della disciplina. “Rispetto al passato – dice il direttore del torneo Gianluca Vignali – abbiamo ottenuto un upgrade veramente importante. Nell’entry list maschile (tabellone da 16 giocatori, ndr) sono iscritti 6 dei primi 10 al mondo. Nel femminile (tabellone da 8, ndr) ci sono invece cinque top-10, compresa la numero 1 del mondo Diede De Groot. Una che, per rendere l’idea, ha perso l’ultimo incontro nel 2021 e da allora ha completato per tre volte di fila il Grande Slam.

In gara grazie a una wild card anche un italiano, il 31enne sardo Luca Arca, primo azzurro nel ranking mondiale (al numero 36) e lanciato verso la qualificazione per le Paralimpiadi di Parigi. “Luca – dice Giancarlo Bonasia, responsabile tecnico del settore wheelchair per la FITP – rappresenta la punta di un iceberg che stiamo costruendo insieme all’ISF, puntando forte sui giovani. Un sistema che quotidianamente ci dà soddisfazioni, come sarebbe quella di riportare un atleta alle Paralimpiadi. Ce n’erano stati vari in passato, poi nessuno a Tokyo 2020, ma Arca è sulla buona strada e la wild card a Roma potrebbe dargli la spinta decisiva. Da segnalare anche la possibilità di una esibizione di alcuni dei protagonisti del torneo di wheelchair nello splendido contesto di Piazza del Popolo, sul campo che verrà allestito dalla FITP durante gli IBI.

Luca Arca

Sempre rimanendo in tema IBI, in occasione della cerimonia di presentazione degli Internazionali d’Italia di mini tennis (3 maggio) è prevista un’importante iniziativa che vedrà il coinvolgimento dell’Associazione Bottega dei Talenti Caterina e Francesca APS, invitata dalla FITP a portare la propria testimonianza di vita e anche a presentare il suo progetto inclusivo Bottega dei Talenti, aderente al Progetto Turismo Sociale Inclusivo voluto dal Ministero delle Politiche Sociali.

Si tratta – spiega Vignali – di un’associazione veneta che opera nel sociale e a Roma presenterà un progetto svolto con Caterina e Francesca, due sorelle affette da disabilità intellettiva e fisica che attraverso il tennis hanno riacquisito una certa autonomia, in quanto il gioco comprende una forte componente rieducativa e sociale. Visti i risultati dell’iniziativa lanciata al Tennis Club Nogara (Verona), in gemellaggio con il Tennis Club Italia di Forte dei Marmi, il padre delle ragazzine ha deciso insieme a dei soci di fondare un’associazione in grado di promuovere lo stesso progetto in altre realtà, per divulgarlo su tutto il territorio nazionale”.

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Internazionali BNL d’Italia a parte, oggi la FITP è sempre più attiva anche in numerose iniziative che includono i bimbi diversamente abili. Il primo progetto attivato è quello di Racchette in Classe, che da tempo coinvolge anche bimbi con disabilità fisiche o relazionali. Un dettaglio tutt’altro che banale, perché secondo i dati del Ministero in Italia ci sono 311.201 alunni con disabilità, divisi fra scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado. Grazie alla collaborazione con l’azienda Lab 3.11 che fornisce le attrezzature, oggi il progetto promozionale di punta della FITP è ugualmente esteso anche a loro, sia per quanto riguarda il tennis sia per padel e pickleball.

In virtù del grande numero di ragazzini coinvolti – dice Michelangelo dell’Edera, direttore dell’ISF –, abbiamo dovuto accelerare il processo di formazione, includendo in tutti i nostri corsi, di tutte le discipline di racchetta, temi legati al tennis in carrozzina e alle disabilità relazionali. E abbiamo organizzato anche dei corsi specifici, per formare gli insegnanti su come poter accogliere i ragazzi nella maniera corretta, non solo dal punto di vista emotivo ma anche da quello didattico-relazionale". “Con questa progettualità – aggiunge Vignali – abbiamo formato quasi 600 insegnanti in tutta Italia. Un numero importantissimo: significa che, oltre all’attività tradizionale che svolgono, sono tutti capaci di fare lo stesso anche con disabili fisici e mentali. E tanti altri insegnanti si stanno avvicinando e si avvicineranno”. Un modo ulteriore per dare a tutti la possibilità di svolgere attività sportiva, col fine ultimo di modificare la percezione che si tende ad avere della disabilità.

L’insieme fra il costante reclutamento di nuovi giocatori e la crescita delle attività di formazione, ha portato alla nascita un primo Sistema Italia per il tennis in carrozzina, sulla falsariga di altri già presenti sotto l’egida della FITP. Fra i vari corsisti sono stati individuate delle figure che oggi svolgono il ruolo di fiduciari tecnici regionali, che in maniera sistematica svolgono ogni mese un raduno tecnico per i migliori atleti di ciascuna regione. Il dettaglio? In buona parte d’Italia questi raduni si svolgono contestualmente a quelli dei ragazzini under 12, 14 e 16 più forti d’Italia. “Questo – aggiunge Dell’Edera – è il miglior processo di inclusione che si possa svolgere, perché crea degli scambi straordinari fra atleti in carrozzina e normodotati”.

“Da gennaio ad aprile – dice ancora Vignali – si è svolto un raduno regionale al mese, accompagnato da un torneo utile a stimolare l’attività competitiva. Ne deriva che rispetto al 2023 c’è stato in incremento delle competizioni del 30%, e anche una crescita dei tesserati del settore wheelchair tennis di quasi il 20%. È la prova di come, malgrado il progetto sia finalizzato a ottenere risultati fra qualche anno, già nel breve periodo si stanno vedendo i frutti di un lavoro attento e capillare, così come le grandi potenzialità del settore”. E non è tutto, perché all’interno dei raduni viene riservato uno spazio anche a chi vuole provare per la prima volta a cimentarsi nel tennis in carrozzina. “Dedichiamo sempre almeno 90 minuti della giornata alla promozione – spiega Bonasia –, per dare la possibilità a chiunque lo desideri di avvicinarsi al nostro sport. Un’idea che ha funzionato, perché sistematicamente in ogni raduno si è visto qualche volto nuovo”.

 “Parlando di fiduciari regionali e dell’impegno per lo sviluppo del movimento del tennis in carrozzina – dice ancora Dell’Edera – non possiamo non spendere qualche parola per Carlo Cora, docente dell’ISF e braccio destro di Vignali e Bonasia, che purtroppo ci ha lasciati nei giorni scorsi. Lo ricordiamo come un esempio, in tutto e per tutto: malgrado la malattia che l’ha colpito, nell’ultimo anno e mezzo Carlo ha continuato a svolgere con grande impegno e dedizione l’intera attività proposta, a dimostrazione del fatto che la volontà permetta di andare oltre qualsiasi limite, fisico e mentale. Si è sempre dedicato tantissimo per aiutare gli altri, tanto che pure nei suoi ultimi giorni, trascorsi in ospedale, è rimasto in contatto con noi. Il suo unico pensiero, animato da amore e passione, era quello di lavorare per lo sviluppo di questo settore.

Carlo Cora (al centro) con Gianluca Vignali (sinistra)

Come accennato, la crescita di attenzione e tesserati ha spinto a organizzare meglio l’attività competitiva. Sia con i vari circuiti regionali proposti, sia con la nascita di una costola dedicata al tennis in carrozzina nel circuito giovanile “Kinder Joy of moving”. “Questo – spiega Vignali – ci ha permesso di reclutare nuovi giovani sull’intero territorio nazionale. Vediamo costantemente nuovi atleti che si affacciano al tennis partecipando alle varie tappe, fra i quali molti prospetti interessanti. Si tratta di un’attività fondamentale e di un viatico importante per offrire ai ragazzi le prime esperienze, sia di gioco sia agonistiche. Ma è anche un primo modo per entrare in contatto con loro, e offrirgli gli strumenti necessari, qualora lo desiderino, per poter un giorno affrontare una carriera agonistica nella maniera corretta”.

La prova è nella storia di Francesco Felici, tennista in carrozzina umbro classe 2005, che ha iniziato il suo percorso agonistico proprio dal circuito Kinder: oggi è fra i primi 100 giocatori del ranking mondiale ITF, dopo essere arrivato al numero 2 della classifica under 18, con tanto di finale nel 2023 allo Us Open juniores. “Si tratta di risultati – spiega Bonasia – che l’hanno reso un punto di riferimento importante per l’intero movimento. Ma al di là di quanto possa offrire a livello agonistico, un circuito come il Kinder Joy of moving è prezioso anche perché offre ai ragazzi la possibilità di viaggiare, fare esperienze, vedere nuove realtà e confrontarsi con altri giocatori”.

Il concetto di inclusione è stato trasferito anche nell’attività competitiva, tanto che in alcune regioni dei tornei under 10 hanno visto la partecipazione nello stesso tabellone di ragazzini normodotati e ragazzini diversamente abili. “La tessera FITP – dice ancora Bonasia – mette tutti sullo stesso piano, quindi un atleta in carrozzina può regolarmente prendere parte ai tornei per normodotati, giocando con la possibilità di far fare due rimbalzi alla pallina. Un’abitudine che vogliamo promuovere, per favorire il processo di inclusione”.

Il nostro gruppo di lavoro – conclude Vignali – ha stretto anche un ottimo rapporto con il Comitato Paralimpico Italiano (CIP) e col suo presidente Luca Pancalli, che si è reso conto di quanto la Federazione stia investendo in progetti inclusivi. Tanto che lo stesso Pancalli ci ha fatto i complimenti, colpito dal grande numero di tesserati che abbiamo, fra i quali numerosi giovani. Una delle difficoltà dello sport per disabili, infatti, è quella di reclutare giovani leve. Noi ci stiamo riuscendo, promuovendo un’attività sempre più sviluppata, al punto da risultare quasi un’anomalia nel mondo dello sport per disabili. Volendo fare un paragone col nuoto, che a livello Paralimpico è una delle discipline che regala all’Italia il maggior numero di medaglie, la manifestazioni proposte in un anno sono una decina. Il calendario di eventi di tennis in carrozzina che si giocheranno in Italia nel 2024, invece, conta già 60 tornei. E siamo solo ad aprile, quindi molti altri se ne aggiungeranno da qui alla fine della stagione”.

Francesco Felici

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